Percezioni Extrasensoriali: Non è Tutto Oro Quel che Luccica

Al di là dell’esperienza autentica che possiamo vivere grazie all’alterazione dello stato di coscienza e che ci permette di percepire attraverso spazio e tempo, esistono molte differenti fonti che nulla hanno a che vedere con la vera intuizione.

Per legittimare le reali esperienze intuitive, è necessario conoscere ciò che sembra intuizione ma non lo è.

Cold Reading e Memorie Inconsce: il nostro inconscio raccoglie costantemente informazioni dall’ambiente attorno a noi attraverso i cinque sensi, ma la maggior parte di queste informazioni non arrivano mai alla nostra coscienza. Il rapporto fra ciò che percepiamo e ciò di cui siamo coscienti è, a grandi linee, di 1:1.000.000. Questo significa che il 99% di ciò che arriva a noi attraverso i cinque sensi è gestito dall’inconscio e quindi, per definizione, a noi sconosciuto.

Una domanda utile da porsi, per riconoscere questo genere di percezioni è: Forse so quello che so perché l’ho percepito in passato e non me ne sono reso conto?

Ogniqualvolta abbiamo a che fare con una persona già incontrata, dobbiamo ammettere la possibilità di aver già percepito in passato un’informazione in maniera non cosciente e che questa sia riemersa mentalmente nel presente.

Rilevamento delle Incongruenze: soprattutto nel caso di risposte chiuse (Sì/No), può capitare di rilevare nel nostro interlocutore delle incongruenze nella comunicazione e di riuscire conseguentemente a smentirlo, pur non accorgendoci del processo interiore accaduto per giungere a questa conclusione.

Quando mentiamo inconsapevolmente o quando edulcoriamo la realtà, il nostro corpo e il linguaggio non verbale esprimono un dissenso, che chi ci sta di fronte percepisce facilmente. Perciò, quando siamo noi a leggere ciò che l’altra persona sta comunicando, possiamo avere la sensazione che non stia dicendo la verità. Questo fenomeno non ha nulla a che fare con l’intuizione, bensì con l’innata capacità di riconoscere il mancato allineamento del linguaggio verbale e non verbale.

Deduzione: pur non svolgendo questo processo in maniera consapevole, il nostro cervello esegue moltissime operazioni di verifica e valutazione in ogni istante. Ciò significa che i nostri sensi raccolgono informazioni e, nel frattempo, una sequenza di questi dati può essere aggregata e generare una deduzione automatica. 2+2=4: una deduzione può essere corretta o meno, ma il punto è che facilmente potremmo scambiarla per una reale percezione extrasensoriale.

A questo punto, come evitare di confondere una vera intuizione con un processo di pensiero differente?

Ti suggerisco di ripetere più volte l’esercizio presente nel mio primo libro Intuizione, quello volto a distinguere le strategie mentali associate all’intuizione da quelle collegate ai ricordi.